La nostra regione si è da sempre battuta nella lotta alle dipendenze e ha, ancora una volta, dimostrato di avere una marcia in più nel contrasto alle ludopatie.
Ne è la riprova l’accordo siglato fra Regione, ASL e Ceart mediante il quale vengono stanziati 1,5 milioni di euro di fondi per interventi mirati a cronicità e prevenzione delle nuove dipendenze, fra cui appunto quella relativa al gioco d’azzardo.
Alla ASL Toscana Sud Est, di competenza per il nostro territorio, in base alla ripartizione dei fondi, giungeranno 400.000 euro.
Fra gli obiettivi prefissati dalla convenzione, vi è la messa a punto di strategie di prevenzione e contrasto delle dipendenze, anche tramite schemi per piani terapeutici individuali, la cui predisposizione sarà affidata a un gruppo tecnico. Verrà altresì fornito supporto a coloro che soffrono in modo cronico di queste dipendenze, attraverso trattamenti di recupero e reinserimento negli ambiti sociali, abitativi e lavorativi.
La lotta al gioco patologico è una colonna portante del comparto del gioco pubblico, tanto nel settore retail quanto nella realtà del gioco a distanza e sono infatti numerosi i sistemi di sicurezza applicati dai migliori casinò in Italia. Oltre all’autoesclusione, con la quale l’utente si preclude l’accesso a qualsiasi sito di concessionari ADM per un periodo variabile di tempo dai 30 giorni in su, sono stati attivati anche processi di autoregolamentazione personalizzabili dagli utenti.
Il giocatore può pertanto impostare una serie di limiti per controllare le proprie sessioni di gioco ed evitare di farsi prendere la mano. Ad esempio, si può stabilire quali siano i limiti per singola giocata oppure i limiti di perdita o, ancora, è possibile definire limiti temporali per fissare la durata massima di ogni singola sessione di gioco.
Ma c’è di più. Con l’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale, le piattaforme di gioco online saranno in grado di concedere supporto personalizzato a ogni singolo utente, monitorandone le abitudini di gioco e rilevando tempestivamente anomalie da correggere o da arginare.
I cosiddetti Big Data e il Machine Learning potranno quindi segnare un punto di svolta importante nel contrasto al Gap.