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Sventato dall’impianto di allarme e dai vigilantes giunti sul posto assieme ai carabinieri, un colpo che poteva essere milionario ai danni di una ditta orafa dell’Aretino.
Una banda di ladri ben organizzata, confermano gli inquirenti, ha tentato l’assalto intorno alle 3,45 del mattino alla ditta Top Gold che si trova nella zona industriale di Castelluccio, comune di Capolona provincia di Arezzo.
I ladri hanno cercato di sfondare il portone di ingresso nel retro dell’azienda usando una Lancia Y, rubata poco prima ad Arezzo, come ariete. Con l’auto hanno prima sfondato la recinzione che circonda la fabbrica, poi hanno tentato la spaccata. Prima avevano però preparato il terreno per potersi guadagnare una fuga più sicura. Hanno tagliato i cavi dei lampioni lungo la strada per evitare che le telecamere di sorveglianza potessero riprendere la scena e posizionato vecchi frigoriferi nella via d'accesso alla ditta per creare uno sbarramento alle Forze dell’ordine. Per lo stesso motivo, hanno posizionato un’altra auto rubata che bloccava il passaggio in un ponte che dà accesso alla zona dalla città. Gli inquirenti hanno ritrovato anche bombole di acetilene che sarebbero probabilmente servite per far saltare in aria la cassaforte. Qualcosa però è andato storto, è suonato l'allarme e i ladri si sono visti scoperti. Sono arrivati subito sul posto vigilantes e carabinieri e la banda si è data alla fuga. Al vaglio dei carabinieri le immagini delle telecamere di sorveglianza interne all'azienda. Secondo le prime indiscrezioni, i malviventi sarebbero almeno quattro. Un colpo simile nell'Aretino era stata compiuto anni fa. Quello ai danni della ditta Salp a Poggio Bagnoli. Era il marzo del 2011, il commando riuscì a sfondare il muro dell’azienda con un grosso mezzo meccanico. Poi i malviventi riuscirono a scappare nella notte, grazie al fatto che le strade della frazione vennero bloccate con mezzi rubati, messi di traverso nelle carreggiate. In quel caso il bottino fu da capogiro, oltre 3 milioni di euro in preziosi. La vicenda si concluse con tre arresti e sei denunce.