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Quasi due mesi per vere un ausilio sanitario. La Asl: "avevamo cambiato fornitore" Quasi due mesi per vere un ausilio sanitario. La Asl: "avevamo cambiato fornitore" Quasi due mesi per vere un ausilio sanitario. La Asl:

“Il 10 agosto scorso sono andata all'ufficio protesi della Asl, mi servivano le sponde per il letto per mia madre, ma mi hanno risposto che non era possibile avere gli ausili perché c'è la guerra”! Inizia così la piccola odissea di Greta Palazzini, maestro di musica attiva nella società aretina a fianco del Calcit, per ottenere gli ausili sanitari per la madre ultraottantenne e malata di Alzheimer da oltre 10 anni. Il 10 agosto scorso, quindi quasi due mesi fa, si presenta munita di ricetta del medico curante per richiedere delle sponde per il letto, ma a quanto pare c'erano delle difficoltà. Il caso finisce sulla stampa e anche la nostra redazione decide di chiedere una spiegazione alla Asl, che risponde con una nota scritta. “In riferimento alla segnalazione della signora Greta Palazzini sulla fornitura di sponde per il letto della madre affetta da Alzheimer, la direzione della zona distretto socio/sanitaria di Arezzo precisa che il disguido che ha causato il ritardo nella consegna delle attrezzature è dovuto al cambio del gestore dei dispositivi medici. In questi giorni, infatti, è subentrata una nuova ditta per le protesi e questo ha causato il ritardo di specifici dispositivi. L’azienda si è attivata immediatamente, il 22 settembre, appena l’ufficio protesi ha ricevuto la segnalazione della signora Palazzini. Il direttore di zona Evaristo Giglio comunica che la signora ha già ricevuto una comunicazione ufficiale per cui può ritirare l’ausilio richiesto. Considerata la situazione la risposta dell’azienda è stata immediata ed efficace, a fronte di un ritardo da addebitarsi ai tempi correlati alla gara. Naturalmente l’Azienda Asl è dispiaciuta per eventuali disguidi e ricorda di segnalare eventuali disagi tramite l’Ufficio URP o direttamente al Distretto, solo così l’azienda può efficacemente intervenire”. La nostra intervista non era ancora andata in onda e già la mail con la disponibilità degli ausili è arrivata a Greta Palazzini. Tutto è bene quel che finisce bene. “Sì certo – commenta Greta Palazzini – ma io preferirei che queste cose non accadessero, paghiamo le tasse e così non va”.